Nel 1764 l’astronomo francese Charles Messier scopre M27 “nebulosa manubrio”, la prima nebulosa planetaria (nella Volpetta, vedi foto Liverpool Telescope). La Nebulosa Manubrio è piuttosto facile da localizzare, trovandosi circa tre gradi a nord della stella γ Sagittae, di magnitudine 3,5 (vedi mappa Sky telescope); è visibile con facilità anche con un binocolo 10×50 e, se la notte è molto buia e limpida, anche con strumenti più piccoli, come un 8×30. Un telescopio da 114mm è già in grado di mostrare la sua caratteristica principale, una forma che ricorda vagamente quella di una clessidra a causa dei due grossi lobi brillanti che la nube possiede; strumenti più potenti, meglio se dotati di appositi filtri, consentono di poter osservare un gran numero di dettagli e sfumature. La stellina centrale, di magnitudine 13,6, è spesso utilizzata come test per verificare la limpidezza della notte stellata utilizzando telescopi da 200mm di apertura. Come in molte altre nebulose planetarie vicine a noi, anche in M27 sono facilmente visibili dei nodi (vedi foto del telescopio spaziale Hubble); la sua regione centrale è segnata da un livello di nodi oscuri e brillanti, associati con dei filamenti. I nodi presentano una vasta gamma di morfologie, andando da quelli simmetrici con code a filamento fino a quelli asimmetrici e privi di coda. Similmente a quanto osservato anche nella Nebulosa Elica e nella Nebulosa Eschimese, le teste dei nodi hanno delle cuspidi luminose, corrispondenti ad aree di locali fronti di fotoionizzazione. Personalmente trovo questa nebulosa stupenda sia dal punto di vista osservativo che fotografico.
Nel 1988 viene lanciato Phobos 2, ultima missione sovietica esplorativa di Marte prima dello scioglimento dell’URSS
2022: stanotte il James Webb Telescope ha dato il meglio di se con questa prima immagine Deep Field in infrarosso grazie alla camera NIRCam (tempo totale di esposizione di 12,5 ore)! Questo che vediamo è l’ammasso di galassie SMACS 0723 nella costellazione australe del Pesce Volante e grazie al fenomeno della lente gravitazionale che amplifica la luce vediamo le lontanissime galassie retrostanti a forma di arco deformate dalla gigantesca massa di SMACS 0723! Sembra di tuffarsi in un mare immenso di stelle nonostante sia localizzato in un area minuscola! La luce dell’ammasso ha impiegato 4,6 miliardi di anni per arrivare a noi, ma quella delle galassie retrostanti ha impiegato ben 13 miliardi di anni partita da “solo” un miliardo di anni dopo il Big Bang! Siamo curiosi e impazienti della prossima immagine!!!
Eventi astronautici (fonte astronautinews): John H. Glenn Jr. Memorial Symposium ancora oggi dedicato ai progressi della tecnologia aerospaziale (comunicazioni, propulsione etc.), delle politiche, dei fattori umani e di tutto ciò che implica l’esplorazione umana dello spazio. Live: http://astronautical.org
Lancio Electron – NROL-162 (RASR-3) 07:00 Nuova Zelanda, Mahia, Rocket Lab LC-1A.
Rilascio delle prime immagini del JWST 16:30 , Briefing sulle prime immagini del JWST dalle 18:00 – 18:30 Tutto su NASA TV https://www.nasa.gov/multimedia/nasatv/
Eventi astronomici: il Sole sorge alle 05:46 e tramonta alle 20:45 (Gem), la Luna sorge alle 21:13 e tramonta alle 04:40 (Sgr). Luna in congiunzione con M8 Nebulosa Laguna. Simulazione fase lunare:
Rubrica a cura di Laura Pulvirenti (Segretaria CCAT), bollettino quotidiano disponibile qui nel sito e nel gruppo FB “Astronomia e astrofotografia – Gruppo CCAT” entra e seguici: https://www.facebook.com/groups/327179415192054